L'espansione a est di Unicredit sta costando cara al titolo ed ai suoi azionisti. L'iniziativa bellica in Ucraina e le inevitabili conseguenti sanzioni del mondo occidentale alla Russia sono un macigno sui conti di Unicredit.
Molte aziende internazionali come Daimler, Adidas, BP e Apple, hanno annunciato la sospensione delle loro attività in Russia e Bielorussia. A Unicredit questa soluzione non parrebbe applicabile avendo una banca un business diverso da un distributore di un prodotto. Adidas per esempio smetterebbe di distribuire e vendere i suoi prodotti ed il gioco è fatto. Come si fa ad interrompere improvvisamente i rapporti con 2 milioni di clienti retail e 30mila corporate?
Al momento la situazione, come quella bellica, è in divenire e gli analisti stanno cercando di quantificare il rischio dell'esposizione russa di Unicredit. Al momento, in attesa di capire quali possano essere i numeri (3-4 miliardi di euro?), il titolo è crollato arrivando alla soglia psicologica dei 9 euro che hanno rappresentato un livello già testato in passato. E dire che dopo il lock down pandemico dai 6 euro Unicredit era arrivata alla soglia dei 16.
Per me è scattato lo stop loss a 11,50 nel punto segnato con cerchio rosso.
Oggi ci si interroga su quale possa essere il futuro del titolo che probabilmente ha già scontato l'esposizione in Russia con questo calo. Intanto registriamo sui 9 euro la concomitante presenza di un'evolvente parabolica di supporto sul grafico weekly. La candela che si formerà la prossima settimana ci darà elementi importanti sul futuro del titolo. Io sto alla finestra.