Banca Mediolanum – analisi tecnica

Analisi aggiornata al 27/03/2022 Grafico mensile - Cinque punti di contatto dell'evolvente parabolica di supporto con il grafico. L'area di interesse sono i 6 euro dove un ulteriore contatto con i supporti fornirebbe un importante segnale d'acquisto.
Banca Mediolanum chart monthly
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Grafico settimanale - L'evolvente parabolica di resistenza una volta violata fornirà il segnale utile all'apertura dell'eventuale posizione rialzista. Oggi occorre restare alla finestra.
Banca Mediolanum chart weekly
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Grafico a un giorno - Il grafico a un giorno non offre spunti operativi, i prezzi sono lontani dai supporti o le resistenze.
Banca Mediolanum chart daily
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Banca Generali – analisi tecnica

Analisi aggiornata al 27/03/2022 Grafico mensile - Molto interessanti gli spunti offerti dal grafico mensile. Dopo la violazione dell'evolvente parabolica di resistenza e la corsa al rialzo del 2021 il titolo sta tornado sui suoi passi alla ricerca del test del pull back rialzista dove lo aspetto per valutare l'inserimento in portafoglio.
Banca Generali chart monthly
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Grafico settimanale - Il grafico settimanale è coerente con il grafico mensile, l'area d'attenzione risulta essere 20-22 euro.
Banca Generali chart weekly
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Grafico a 3 giorni - Il grafico a 3 giorni con la violazione del supporto del canale parabolico evidenzia unicamente la fase negativa in corso ma non offre indicazioni riguardo l'area di arresto ed inversione del ribasso.
Banca Generali chart 3days
Banca Generali chart 3days

Banco BPM – analisi tecnica

Analisi aggiornata al 27/03/2022 Grafico mensile + scala logaritmica - Il grafico su scala normale avendo valori estremamente distanti fra i massimi del 2007 e le quotazioni di oggi non appare affidabile. E' sufficiente un errore di un millimetro e lo scenario potrebbe mutare da rialzista a ribassista e viceversa. L'inserimento del grafico a scala logaritmica è un tentativo di risolvere questo inconveniente, peccato che il risultato non sia soddisfacente e non vi siano comunque segnali utilizzabili per il trading.
Banco BPM chart monthly
Banco BPM chart monthly
Banco BPM chart monthly scala logaritmica
Banco BPM chart monthly scala logaritmica
Grafico settimanale - Il periodo 2018-2022 sembrerebbe potersi inscrivere all'interno di un canale parabolico orientato positivamente. Non osservo al momento figure rialziste degne di nota. I prezzi sembrano assestarsi all'interno del canale.
Banco BPM chart weekly
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Grafico a un giorno - Nussuna figura utile per il trading. Si può passare oltre.
Banco BPM chart daily
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Azimut – analisi tecnica

Analisi aggiornata al 27/03/2022 Grafico mensile - Appare buona l'impostazione rialzista del titolo che sul grafico mensile trova 4 punti di contatto con l'evolvente parabolica. Mi lascia perplesso la distanza fra i primi due punti e i secondi intervallati da un decennio, figura questa che non mi ricordo di aver analizzato in passato. Indispensabile un ulteriore test per affermare che quest'evolvente parabolica è quella corretta.
Azimut chart monthly
Azimut chart monthly
Grafico settimanale - Il grafico settimanale non offre spunti operativi, i valori sono troppo distanti dall'evolvente parabolica di supporto e dal massimo storico che rappresentano punti reattivi.
Azimut chart weekly
Azimut chart weekly
Grafico a un giorno - Il movimento in corso si sta confrontando con l'evolvente parabolica di resistenza che al momento appare resistere alle timide spinte rialziste di queste settimane. Non vi sono sunti operativi, la situazione appare in evoluzione.
Azimut chart daily
Azimut chart daily

Emissioni di carbonio – potenziale fase rialzista

L'emissione di enormi quantità di biossido di carbonio e il conseguente effetto serra che sta modificando l'assetto climatico del pianeta è uno dei problemi che l'umanità dovrà affrontare prima che sia troppo tardi. Gli interessi in gioco sono enormi e questo complica molto la questione. I paesi che in passato hanno abusato nel consumo di carburanti fossili oggi vorrebbero che tutti, anche paesi in via di sviluppo, applicassero regole stringenti. Viceversa, i paesi in via di sviluppo come Cina e India rispondono con dati alla mano che le loro emissioni se calcolate "pro capite" sono inferiori a quelle dei paesi europei e statunitensi. La guerra in Ucraina ha congelato le discussioni sul clima, ora si parla solo delle tensioni geopolitiche. Anche il covid-19 è praticamente sparito. E sono congelati tutti i buoni propositi che avevano fatto chiudere le centrali a carbone che sono state riaccese. La politica gioca un ruolo fondamentale con le sue decisioni sottoscritte in accordi internazionali. E’ lei che dirige i mercati e i paesi verso scelte mirate. Una delle soluzioni adottate ha introdotto il concetto di “compensazione” tra chi produce più o meno co2. Le emissioni di CO₂ derivanti dalla fabbricazione di prodotti e servizi possono e devono essere compensate con azioni o attività che ne eliminino l'impatto o quantomeno lo attenuino. Le aziende sempre più tendono a autoprodursi l'energia necessaria a tale scopo o a razionalizzare l'attività in funzione co2. In questo contesto anche la finanza gioca il suo ruolo. Attraverso il meccanismo della compensazione chi produce co2 può attenuare il suo impatto compensandolo con quelle attività virtuose che invece non lo producono o addirittura  utilizzano co2. Sono dei cosiddetti crediti di carbonio, hanno lo scopo di promuovendo progetti zero carbon in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality. Nel 2005 sono stati creati i certificati co2. Un certificato corrisponde a una tonnellata di gas serra. Le emissioni di CO₂ derivanti dalla fabbricazione di prodotti e servizi possono essere compensate con l’acquisto di certificati CO₂ e diventano pertanto climaticamente neutrali. Il meccanismo di assegnazione di quote di emissione alle industrie penalizza chi inquina e premia chi produce con metodi virtuosi. Il sistema spiegato in maniera semplicistica sembrerebbe una trovata geniale e lascerebbe pensare che finalmente si è attuato con i fatti e non a parole un progetto con un impatto importante sul genere umano e non solo. In realtà i certificati di emissione di carbonio consentono agli inquinatori di sopravvivere quasi indisturbati, ovviamente a costi più alti, rimandando di fatto le decisioni che sappiamo non sono più rimandabili. I certificati quando sono nati nel 2005 sono stati distribuiti gratuitamente a pioggia in gran quantità rimandando così di molto la loro efficacia. Da qualche anno i prezzi stanno crescendo perché i produttori di co2 per continuare a produrre devono approvvigionarsi di certificati dai non inquinatori che viceversa godono di un'entrata supplementare che proviene proprio dai loro peggiori concorrenti. E così chi inquina potrà continuare a farlo a pagamento finché i prezzi saranno abbordabili. Il grafico a un’ora è della piattaforma IG e si tratta di un CFD con scadenza dicembre 2022 agganciato ai certificati di co2. Ai puristi dei futures dico subito che la scelta del CFD è determinata esclusivamente dalla comodità dello strumento e non perché si tratti dello strumento migliore offerto dal mercato (magari lo potrebbe anche essere, ma io non lo so). Chiusa prima che nasca la polemica. Da dicembre ad oggi i movimenti dei prezzi hanno delineato una situazione inquadrabile con l'analisi tecnica non lineare, l'evolvente parabolica di resistenza che unisce i massimi relativi nella giornata di ieri è stata violata e salvo possibili ma molto improbabili ritracciamenti i prezzi dovrebbero procedere al rialzo. Il cerchio verde indica il mio ingesso long. TP sul massimo indicato dalla freccia rossa centrale.
emissioni di carbonio grafico ad un ora
emissioni di carbonio grafico ad un ora

STMicroelectronics – tutto è possibile

Il mercato dei semiconduttori è in subbuglio. Già prima dell'inizio delle operazioni militari russe in Ucraina le materie prime scarseggiavano, figuriamoci ora che i mercati devono fare i conti con scenari di guerra. Quando la domanda cresce e l'offerta cala si scatena una guerra sui prezzi che dovrebbe portare extra guadagni a chi produce. Non sempre è così, la scarsità di materia prima rallenta la produzione e impedisce ai produttori di aumentare il fatturato e quindi di portare a casa l'extra guadagno che invece viene incassato da chi ha le materie prime. E chi è che si avvantaggia di questa situazione? sempre lei, la Cina, che delle terre rare necessarie alla produzione dei microchip ne detiene il 95% del pianeta lasciando all'Africa e Australia il restante 5% che ovviamente non basta a soddisfare il fabbisogno del mercato. Se si chiamano "terre rare" ci sarà un motivo. E' una situazione di privilegio assoluto che influenzerà le decisioni geopolitiche delle maxi-potenze dei prossimi anni, molto di più di gas e petrolio. Sarà interessante riparlarne. Per quanto riguarda STMicroelectronics gli scenari possibili sono diversi tutti assolutamente plausibili. Al momento non ci sono pericoli di inversione del trend rialzista ma gli eventi suggeriscono di essere cauti in quanto le probabilità che i prezzi vadano a cercare la conferma dei supporti è elevata. Il grafico che ho elaborato oggi mostra che un eventuale movimento ribassista coerente con la situazione attuale troverebbe in area 29 e 23 euro due importanti supporti statici che insieme all'evolvente parabolica di supporto potrebbero dar luogo a dei rimbalzi utili ad una ripresa del trend rialzista interrotto qualche settimana fa. Sto alla finestra in attesa degli eventi.
STMicroelectronics grafico weekly
STMicroelectronics grafico weekly

Leonardo – benefici di guerra

Gli effetti della guerra sui titoli coinvolti nell'economia bellica non si sono fatti attendere. Leonardo, in un contesto di ribassi generalizzato ha avuto da subito un incremento dei prezzi dei titoli. In realtà è tutto il comparto coinvolto nei fatti bellici che ha reagito con forza in quanto il mercato è consapevole che a prescindere dall'esito del conflitto su questi titoli si dirigerà un notevole flusso di denaro stanziato da tutti i paesi del Patto Atlantico. Avrei preferito commentare le crescite di titoli legati a società che prosperano nei periodi di pace ma purtroppo questa è la situazione nella quale ci troviamo e mi ritrovo a scrivere di sistemi di difesa tattici e ordigni tecnologici. L'uomo finirà per distruggere se stesso se non troverà il modo di prevenire queste situazioni di tensione geopolitiche. Il grafico settimanale di Leonardo mostra come lo strappo rialzista abbia violato l'evolvente parabolica di resistenza e si ritrovi ora davanti notevoli spazi di crescita verso i livelli statici segnati dalle frecce rosse, il primo a 11,80 e poi subito a 16.
Leonardo grafico weekly
Leonardo grafico weekly

EURUSD – violato il supporto

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L'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe ha gettato i mercati nel caos. Ci sono state reazioni a catena che hanno portato alla violazione di diversi supporti che senza la guerra avrebbero probabilmente retto. Uno di questi supporti è quello che da 15 anni guidava il movimento del cross euro dollaro. Erano maturi i tempi per un'inversione di tendenza e la violazione del 2020 della trend line di lungo periodo era un importante segnale rialzista che rientrava in questo schema. Ne è seguito un movimento al ribasso letto come la ricerca di un pull back che si è concretizzato nei mesi scorsi con il rimbalzo sopra la trend line. Un contributo importante a questa visione rialzista arrivava dall'evolvente parabolica di supporto che per la 5 volta respingeva le spinte ribassiste. Sembrava veramente tutto pronto per un nuovo ciclo rialzista. Oggi, con gli scenari di guerra che non lasciano presagire niente di buono per il nostro futuro, gli equilibri dei vari paesi e i pesi delle rispettive monete si stanno ritarando su nuovi trend e l'euro/dollaro non fa eccezione.
EURUSD grafico weekly
EURUSD grafico weekly
Dal punto di vista tecnico c'è da osservare che l'attuale movimento ribassista si muove rispondendo perfettamente alla presenza di un'evolvente parabolica di resistenza che nasce addirittura nel periodo di genesi dell'euro. Le probabilità che il movimento continui con qualche rimbalzo fino a 1,034 sono molto elevate. Vedremo poi se quel livello reggerà le spinte ribassiste o se ci sarà una reazione.
EURUSD grafico weekly
EURUSD grafico weekly

Italmobiliare – movimento laterale

Anche sul titolo Italmobiliare pesano i fatti bellici in Ucraina e l'incertezza dei mercati. L'evoluzione dei prezzi che seguiva un andamento positivo si è interrotto (è scattato anche il mio stop loss) e la settimana si è conclusa con una netta violazione dell'evolvente parabolica di supporto che proiettava i prezzi verso i livelli del precedente massimo storico. Ora il titolo si muoverà alla ricerca di supporti e considerata la difficile situazione geopolitica non sono da escludere strappi ribassisti con alta volatilità.
Italmobiliare grafico weekly
Italmobiliare grafico weekly
Guardando molto oltre si potrebbe ipotizzare che il futuro di Italmobiliare sia momentaneamente guidato da un canale parabolico orientato negativamente che vedrebbe come area di oscillazione i 22-32 euro. Solo la violazione dell'evolvente parabolica di resistenza oltre i 32 euro riaprirà una stagione di rialzi che per il momento sembrerebbe rimandata di qualche anno. L'ho detto altre volte e qui ci tengo a ripeterlo, l'andamento del titolo non esprime un giudizio sulla buona o cattiva gestione della società. I fattori che fanno salire o scendere il valore del titolo possono essere molteplici e slegati dal buon lavoro fatto dai manager.
Italmobiliare grafico weekly
Italmobiliare grafico weekly

Unicredit – est amaro

L'espansione a est di Unicredit sta costando cara al titolo ed ai suoi azionisti. L'iniziativa bellica in Ucraina e le inevitabili conseguenti sanzioni del mondo occidentale alla Russia sono un macigno sui conti di Unicredit. Molte aziende internazionali come Daimler, Adidas, BP e Apple, hanno annunciato la sospensione delle loro attività in Russia e Bielorussia. A Unicredit questa soluzione non parrebbe applicabile avendo una banca un business diverso da un distributore di un prodotto. Adidas per esempio smetterebbe di distribuire e vendere i suoi prodotti ed il gioco è fatto. Come si fa ad interrompere improvvisamente i rapporti con 2 milioni di clienti retail e 30mila corporate? Al momento la situazione, come quella bellica, è in divenire e gli analisti stanno cercando di quantificare il rischio dell'esposizione russa di Unicredit. Al momento, in attesa di capire quali possano essere i numeri (3-4 miliardi di euro?), il titolo è crollato arrivando alla soglia psicologica dei 9 euro che hanno rappresentato un livello già testato in passato. E dire che dopo il lock down pandemico dai 6 euro Unicredit era arrivata alla soglia dei 16. Per me è scattato lo stop loss a 11,50 nel punto segnato con cerchio rosso.
Unicredit grafico daily
Unicredit grafico daily
Oggi ci si interroga su quale possa essere il futuro del titolo che probabilmente ha già scontato l'esposizione in Russia con questo calo. Intanto registriamo sui 9 euro la concomitante presenza di un'evolvente parabolica di supporto sul grafico weekly. La candela che si formerà la prossima settimana ci darà elementi importanti sul futuro del titolo. Io sto alla finestra.
Unicredit grafico weekly
Unicredit grafico weekly

Intesa Sanpaolo – giù verso i supporti

Il mercato russo ha fatto gola a due banche italiane che si sono esposte in quei territori, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Di Unicredit scriverò un altro post, oggi vediamo il grafico di Intesa Sanpaolo. Con il precipitare della situazione in Ucraina e le sanzioni economiche contro la Russia è emersa tutta la debolezza dei titoli che sono maggiormente esposti in quei territori e che hanno negli anni investito ingenti capitali nell'area. Intesa Sanpaolo è accreditata sul territorio per un miliardo che è diventato da vanto strategico a pericolo strutturale. Le società di rating non sono tenere e lanciano pesanti downgrade che pesano come macigni sui giudizi degli analisti. I normali supporti sono stati violati con violenza e occorre esaminare il grafico weekly per avere un quadro della situazione di più ampio spettro. La violazione dell'evolvente parabolica di resistenza che unisce i massimi relativi dal 2009 al 2020 ha portato allo strappo rialzista delle scorse settimane fino al massimo 2,92. Ora stiamo assistendo ad una caduta verticale che andrà alla ricerca dei principali supporti. Il supporto più importante la cui tenuta farà la differenza sarà quello dell'evolvente parabolica che unisce i minimi dal 2003 ad oggi. E' probabile che la discesa proceda rapida verso questi livelli da cui speriamo possa innescarsi un periodo di rialzi. In pratica i corsi del titolo tornerebbero ai livelli del lockdown del 2020.
Intesa Sanpaolo grafico weekly
Intesa Sanpaolo grafico weekly

Ucraina – il fattore X

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Volodymyr Oleksandrovyč Zelens'kyj, dal 20 maggio 2019 Presidente dell'Ucraina, da tutti conosciuto come Zelenskyy è il fattore X, l'incognita che Putin ha sottovalutato e che lo sta costringendo ad inviare ulteriori decine di migliaia di soldati. È chiaro che nessuno avrebbe scommesso un rublo che un ex attore comico, catapultato in politica, potesse rivelarsi essere un vero Presidente. Certamente non lo immaginava Putin che cresciuto a pane e KGB guarda tutti quelli non conformi col disprezzo di chi pensa di essere l'unico vero eroe cazzuto in circolazione. Anche gli americani si sono dovuti ricredere su Zelenskyy che all'offerta di supporto alla fuga ha risposto: "non mi serve un passaggio, mi servono munizioni!". Ed è questa frase che ha scosso gli animi e più di un grido di guerra ha ricompattato le fila della resistenza. L'esercito ucraino anziché arrendersi ai primi spari ha iniziato a resistere sorprendendo l'invasore che credendo di poter avanzare rapido senza ostacoli ora si trova a dover riprogrammare l'invasione. E così l'idea di Putin di dimostrare che l'Ucraina è governata da un fantoccio elevato a presidente ex pagliaccio si è rivelata un boomerang. Si perché a differenza delle precedenti campagne belliche in area ex Unione Sovietica che si sono consumate con una buona dose di silenzio dei media occidentali questa coinvolge un paese troppo legato all'Europa. È un legame che è emerso forte dopo il disastro di Chernobyl che ha acceso un faro sulla tragedia vissuta dalla popolazione. Tante famiglie italiane, ma non solo italiane, hanno accolto temporaneamente bambini malati inviati terapeuticamente lontano dal proprio paese, creando così forti legami tra le famiglie. Il nostro paese con la popolazione anagraficamente fra le più anziane al mondo è alla continua ricerca di badanti. Ed è proprio l'Ucraina il paese che ha soddisfatto di più questa domanda di particolarissima manodopera facendo così avvicinare empaticamente gli abitanti di un paese che si stava prendendo cura dei nostri anziani. Ora tutti sanno che se non si faranno sforzi diplomatici enormi non si uscirà da una situazione sempre più complicata in rapida evoluzione.